Schiassi, Antonio (1712 circa-1777)

Veronica

Terracotta

h. cm. 65. Base cm. 75 x 72 x 10

Il nome stesso della donna, Veronica, composto di due parole, “vera” e “icon” (vera icona, cioè immagine), è significativo della vicenda che la vuole protagonista accanto a Gesù sulla via del Calvario (altro personaggio rispetto alla donna con questo nome degli scritti apocrifi del Ciclo di Pilato), per il rito popolare della Via Crucis che si impose nel basso medioevo, e vuole che una pietosa, Veronica appunto, asciugasse il Volto del Cristo con un panno di lino nel quale rimase impressa l’effigie di Dio. La bella statua in questione tiene infatti distante da sé, a mostrarla agli astanti, la santa reliquia e reca impresso nel volto il dolore del martirio e della morte di Gesù cui ha assistito. Con ogni probabilità la scultura faceva parte di un gruppo di figure complesso, unitamente al Compianto esposto qui accanto che era il fulcro della composizione, secondo una tradizione che risale al XV secolo e che a Bologna ha precedenti nell’arte altissima di Nicolò dell’Arca. Di ottima esecuzione, la Veronica mostra tangenze di stile con il Profeta e la Sibilla, due statuette firmate da Antonio Schiassi e datate al 1768 che sono state acquisite nel 2009 dall’Huntington Art Gallery (San Marino, California), nell’analogo trattamento delle forme, condotte secondo un andamento sinuoso e piene e turgide nella modellazione della terracotta, materiale idoneo a questo genere di sculture, che in origine furono probabilmente policrome.